Storia

Storia di Groppello d'Adda 

Sorge sulle sponde del naviglio Martesana, anche se è presumibile che l'abitato originario fosse ubicato sulla sponda sinistra del fiume Adda. Il paese, così come lo conosciamo, si formò tra il 1350 e il 1500 grazie alla costruzione del palazzo vescovile, sorto su un antico fortilizio dell'XI secolo.

Nel 1869 il comune di Groppello d'Adda venne aggregato al comune di Cassano d'Adda.

Il rudun (ruotone)

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Cappella di Sant'Antonio 

La cappella, la cui data di costruzione è ignota, benché quasi certamente collocata tra il 1632 e il 1638, data di affrescatura degli interni, è dedicata a Sant' Antonio da Padova. Il ciclo di affreschi è dei Fiamminghini.

Struttura 
Misura 7,9 x 4,6 metri ed è dotata di una piccola sagrestia cubica attaccata al lato destro.

Internamente si presenta ad aula unica tripartita longitudinalmente con la fascia centrale leggermente più estesa delle due laterali.

Affreschi 
Gli interni furono affrescati da Giovanni Mauro della Rovere, che lasciò la sua firma sotto il dipinto del miracolo della bilocazione, in cui Sant'Antonio si trovò contemporaneamente a Padova e a Lisbona, difendendo il padre dall'accusa di omicidio. Il cancelliere presente nel dipinto potrebbe essere un autoritratto del Fiamminghino.

Gli affreschi sono sette e raffigurano differenti scene della vita di Sant'Antonio da Padova.

Sopra l' altare è raffigurato l'abbraccio di Sant'Antonio al Bambino Gesù.

Architetture Civili

Palazzo Arcivescovile 

Il palazzo fu edificato da Carlo Borromeo su una precedente costruzione del 1018 e divenne una residenza arcivescovile fino ai primi del xx secolo, per poi essere affidata all'opera Pia Tonolli, essere acquistata dalla parrocchia di San Bartolomeo nel 1958, ospitando per alcuni anni l'asilo e arrivando ai giorni nostri privo di destinazione.

Altro

Ruota ad acqua 

Presso il centro del paese, sulla sponda destra del Naviglio Martesana, si trova un'imponente ruota idraulica (popolarmente chiamatarudun) che si dice sia stata progettata da Leonardo Da Vinci in persona. Malgrado le apparenze la ruota non è un mulino, ma una noria.

La sua funzione infatti non è mai stata quella di macinare cereali o muovere macchinari, bensì quella di sollevare l'acqua del naviglio per poterla convogliare in un sistema di irrigazione.

Un parziale restauro effettuato negli anni novanta ha ripristinato il sistema di sollevamento dell'acqua, permettendo alla ruota di continuare a funzionare (per scopi prevalentemente didattici e rievocativi) fino all'alba del terzo millenio. La mancanza di manutenzione negli anni seguenti ha tuttavia pesantemente degradato la struttura, che nel 2008 giaceva così in rovina.

Nel 2009 è stato quindi effettuato un nuovo restauro con rimozione della ruota e ricollocazione della stessa completamente restaurata. Il 24 dicembre dello stesso anno la ruota è rientrata in funzione.